Il disagio fa riferimento a varie problematiche, «ad una serie di vissuti soggettivi che includono sofferenza, frustrazione, insoddisfazione e alienazione riferibili genericamente all’insieme delle condizioni obiettivamente difficili che pesano sui processi di maturazione personale e di inserimento sociale dei giovani»
In ambito scolastico, il disagio si presenta come un’esperienza vissuta dall’alunno nell’affrontare le diverse attività e le regole che sono proprie; essa può rivelarsi tragica o terapeutica, a seconda della possibilità e della disponibilità dell’insegnante ad accogliere, “leggere”, interpretare il disagio ed intervenire sul medesimo. Se, invece, gli insegnanti individuano le cause “profonde” del disagio sono in grado di affrontare la situazione in modo adeguato e di rassicurare e confortare l’alunno nel difficile processo di apprendimento.
Definire e ricercare i Bisogni Educativi Speciali non significa “fabbricare” alunni diversi per poi emarginarli o discriminarli in qualche modo. Significa rendersi conto delle varie difficoltà, grandi e piccole, per sapervi rispondere in modo adeguato (Janes 2005).
Nella scuola dell'infanzia abbiamo cercato di organizzare le nostre pratiche educative di inclusione ed in questo spazio intendiamo condividerle per aiutare altri docenti.
anno scolastico 2016-17
percorso elaborato dalla docente lucia barbara
“...ci siamo resi progressivamente conto di come la comunicazione abbia un unico prerequisito, che non ha nulla a che fare con l’età mentale, l’età cronologica, i prerequisiti cognitivi, le formule matematiche o qualunque altro modello che sia stato sviluppato nel tempo per stabilire chi possa essere ..... candidato all’intervento e chi no. L’unico vero prerequisito necessario per comunicare è respirare.”
Pat Mirenda, 1992
Trovandomi a lavorare con bambini con disagio comunicativo; la mia formazione si è indirizzata verso la comunicazione aumentativa. Qui di seguito pubblico il materiale della mia formazione ed il percorso che ho attivato con i miei bambini.
Pat Mirenda, 1992
Trovandomi a lavorare con bambini con disagio comunicativo; la mia formazione si è indirizzata verso la comunicazione aumentativa. Qui di seguito pubblico il materiale della mia formazione ed il percorso che ho attivato con i miei bambini.
INDIVIDUALIZZAZIONE, PERSONALIZZAZIONE, INTEGRAZIONE
Le Attività-gioco individuate nel corso dell’anno scolastico 2015-2016 favoriscono lo:
lo sviluppo dell'agilità̀ e dell'indipendenza delle dita. lo sviluppo della tonicità e della coordinazione motoria delle mani. la dissociazione e la coordinazione dei diversi segmenti del corpo. Si tratta di attività di identificazione e discriminazione degli schemi motori al fine di favorire l’apprendimento e l’automatizzazione di schemi motori efficienti per curare il tratto grafico. Nel documento allegato è possibile visionare una serie di proposte gioco da realizzare con i materiali presenti nella sezione. Scarica allegato |
ORGANIZZAZIONE DELL'AMBIENTEL’AMBIENTE
Per favorire l’apprendimento è indispensabile organizzare l’ambiente non solo come puro spazio fisico, ma prestare attenzione ad ogni singola parte dell’ambiente come gli arredi, i materiali le persone che vi agiscono cosa le persone fanno (o non fanno) e come lo fanno, come le persone interagiscono tra loro e con gli oggetti, quali regole disciplinano l’azione e come tutto ciò̀ viene reso accessibile e comprensibile al bambino. Un’organizzazione chiara fruibile, rigorosa dell’ambiente di apprendimento è utile a sostenere un insegnamento minuziosamente programmato, consapevole, costante, rigoroso, che non lascia niente al caso e all’improvvisazione. |
organizzare le attività di routine giornaliere per bambini con difficoltà comunicativa
Il pannello delle mie azione: in sezione attaccato alla porta scorrevole è stato strutturato un pannello con alcuni oggetti tridimensionali come:
-una bottiglia di sapone (tutte le volte che il bambino si recherà in bagno a lavare le mani porterà con sé la bottiglia, questo gli permetterà di avere una maggiore consapevolezza di quello che andrà a fare e con il tempo potrà “dire” autonomamente ad esempio “andiamo a lavare le mani)
-un cucchiaio (durante il momento del pasto l’insegnante inviterà il bambino a prendere il cucchiaio ed attaccarlo sulla striscia di velcro predisposta sul tavolo, terminato il pranzo questo verrà riposto al proprio posto. Questa procedura permetterà al bambino di comprendere e allo stesso tempo rimarcare l’inizio e fine del pasto.
-un rotolo di carta igienica (l’oggetto verrà utilizzato durante lo spostamento dalla sezione al bagno),l’insegnante inviterà il bambino a collocare la carta igienica sulla striscia di velcro predisposta in bagno .,terminato questo sarà ricollocato al suo posto.
Ausili “poveri” all’interno della sezione: 1)striscia comunicativa, 2)pannello delle azioni, 3) agenda giornaliera.
Il pannello delle mie azione: in sezione attaccato alla porta scorrevole è stato strutturato un pannello con alcuni oggetti tridimensionali come:
-una bottiglia di sapone (tutte le volte che il bambino si recherà in bagno a lavare le mani porterà con sé la bottiglia, questo gli permetterà di avere una maggiore consapevolezza di quello che andrà a fare e con il tempo potrà “dire” autonomamente ad esempio “andiamo a lavare le mani)
-un cucchiaio (durante il momento del pasto l’insegnante inviterà il bambino a prendere il cucchiaio ed attaccarlo sulla striscia di velcro predisposta sul tavolo, terminato il pranzo questo verrà riposto al proprio posto. Questa procedura permetterà al bambino di comprendere e allo stesso tempo rimarcare l’inizio e fine del pasto.
-un rotolo di carta igienica (l’oggetto verrà utilizzato durante lo spostamento dalla sezione al bagno),l’insegnante inviterà il bambino a collocare la carta igienica sulla striscia di velcro predisposta in bagno .,terminato questo sarà ricollocato al suo posto.
Ausili “poveri” all’interno della sezione: 1)striscia comunicativa, 2)pannello delle azioni, 3) agenda giornaliera.
Qui è possibile scaricare il file completo dell'organizzazione dell'ambiente elaborato dalla docente L. Barbara
l’ambiente_tizi_.pdf | |
File Size: | 2980 kb |
File Type: |